La teologia del dolore di Dio, di Kazoh Kitamori, è a mio avviso uno degli esempi più fervidi di una speculazione teologica che non è fine a sé stessa, ma che riesce a dire qualcosa sulle nostre vite.
Una teologia capace di rivedere l'evento Gesù Cristo, fondandovi sopra l'intuizione più sottovalutata nel mondo teologico del '900: l'amore di Dio è fondato sul dolore.
Questa intuizione permette diversi rilievi, teologici, etici, escatologici, che Kitamori accenna appena, ma che alla luce della situazione attuale ci permette di dire qualcosa se non di nuovo, almeno con un sostegno diverso e più forte (a mio avviso).
Se l'amore di Dio è fondato sul dolore, allora il dolore stesso perde la sua statura puramente negativa: ciò che non è assunto non è redento, dicevano Origene, Tertulliano e Gregorio di Nazianzio. Dio assume in sé anche il dolore, e lo rende fondativo del suo amore.
Non il dolore fisico però: abbiamo annotato la volta scorsa come la teologia del dolore di Dio non sia un patripassianismo. Il dolore è la caratteristica speculare all'amore infinito e totale di Dio: l'amore che va ogni oltre negatività, oltre ogni peccato, che supera ogni distanza, che riesce a vincere anche la barriera ultima, la morte.
Se questo dolore intimo di Dio è alla radice del suo Amore, in quel dolore anche i nostri dolori vengono trasfigurati, come il suo dolore è trasfigurato nella Croce: il "brutto" del Crocefisso, emaciato, flagellato, insanguinato, che diventa "bello", poichè rivela l'Amore che Dio è.
Ed allora l'etica conseguente è un'etica trasfigurata anch'essa, ove l'uomo-Adamo (l'uomo che rifiuta liberamente il progetto di Dio) e l'uomo-in-Cristo (l'uomo che fa suo il dolore di Dio) differiscono:
dove l'uomo-Adamo vede una "cosa" senza più vita né speranze in stato vegetativo
l'uomo-in-Cristo vede una persona bisognosa di cure, di affetto, di consolazione, di dialogo
dove l'uomo-Adamo vede un'ammasso di cellule
l'uomo-in-Cristo vede una persona che va aiutata a crescere, perché incapace di difendersi da sé
dove l'uomo-Adamo vede un criminale immeritevole di pietà
l'uomo-in-Cristo vede una persona che ha bisogno di una buona parola, del lieto annuncio
dove l'uomo-Adamo vede una ragazza-madre che cresce un figlio senza un padre
l'uomo-in-Cristo vede una Vergine
dove l'uomo-Adamo non vede un futuro
l'uomo-in-Cristo vede l'Amore che è più forte di qualsiasi cosa.
Edited by Sesbassar - 14/2/2015, 16:03
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