1. Appunti per una decisione
    Chi è senza Dio?

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    Quante volte. Quante volte ci è capitato di discutere con amici (credenti o non credenti) e di cavarne fuori discussioni lunghe, e che magari a volte degenerano pure in una litigata. Forse mille, forse un milione, forse nessuna o forse di più.
    Fatto sta che tale situazione è abbastanza generalizzata nella nostra società pluralista: nei talk show (ovvero le riproposizioni televisive delle discussioni più becere delle quali saremmo capaci) gli invitati vengono rigorosamente scelti in base alla propria professione di fede o mancanza di fede.
    Discussioni, litigate, urla, strepiti, tifo da stadio. Pare proprio che tra atei e credenti vi sia un conflitto quando si parla di etica.
    Forse è vero in parte, ma possiamo vedere le cose da un'altra prospettiva.

    Qualcuno forse si chiederà cosa centra il titolo con l'introduzione. In ambiente "morale", ci troviamo spesso davanti a decisioni difficili, matasse da sbrogliare. E' a quel punto che immaginiamo di dover agire in un certo modo perchè credenti/atei/buddhisti/ecc.ecc.

    Muovendoci sul solco della spiritualità cristiana più antica (ma non per questo obsoleta) scopriamo però che non sono queste le vere alternative che abbiamo davanti di fronte ad una determinata scelta.
    Certo, siamo abituati agli scontri ideologici, e, ormai assuefatti dai talk show e dai forum/blog sul web in cui imperversano discussioni ideologiche, pensiamo non sia possibile immaginare un modo diverso di visualizzare il mondo.

    Eppure.

    Per gli antichi padri spirituali (S.Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, S.Agostino e tanti altri ancora!) era ben chiaro invece che il terreno di scelta non fosse così ben delineato ideologicamente, ma che fosse ben più sfumato.
    Al centro del conflitto non vi era una contrapposizione laici/cattolici, bensì una contrapposizione tra la persona che si è legata al Dio che può garantire vita e felicità e la persona che si è legata ad un idolo (dal quale certamente pretende vita e felicità, ma che non può garantire permanentemente).
    Perchè questi sono gli affanni tipici di ogni uomo: essere felici, liberi dalle preoccupazioni date dagli altri e dalla più o meno vicina Sora Morte. E sono queste le preoccupazioni che desideriamo allontare grazie ai nostri legami.

    Ovviamente, tali legami non sono così evidenti nè per la persona in questione, nè tantomeno per coloro che le stanno vicino.
    Per gli antichi però era proprio questo legame fondamentale (maturato per tutta la vita, e stabilizzatosi nell'età matura) che entrava in gioco durante le nostre decisioni: quelle più immediate (che di solito definiamo "spontanee"), e quelle più meditate.
    Certo, nelle scelte immediate il legame diviene un po' più evidente, perchè il tempo tra decisione e azione è così limitato che non ci si accorge quasi di aver preso una decisione. Quindi si decide per "abitudine". Ovvero si sceglie come ci si è abituati a scegliere. Com...

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    Last Post by Sesbassar il 31 Jan. 2011
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