1. Teologia: scienza, arte o ideologia?

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    Spesso (purtoppo) parlando con dei ragazzi cattolici, ho notato che essi hanno un'idea della teologia alquanto cupa, secondo la quale la teologia conta solo in quanto ripetitrice delle idee magisteriali.
    Vale la pena quindi approfondire (per quanto possibile nelle pagine di un blog) il significato non solo del termine "teologia", ma anche i fondamenti epistemici, e il valore ecclesiale della stessa.

    1) Etimologia e riflessione

    Dal greco theos (Dio) e logos (discorso, verbo), la teologia si configura etimologicamente come "discorso su Dio". Eppure se fosse tale, sarebbe un termine manchevole: che parole sono adatte ad esprimere l'Inesprimibile? E' possibile utilizzare un linguaggio in modo da "definire" e "comprendere" Dio? La distanza ontologica tra uomo e Dio non rende il tutto molto incerto, fumoso, inarrivabile?
    Si può dare una risposta a tali domande partendo dall'esperienza religiosa: la speculazione su Dio quindi partirebbe dal modo in cui si è comunicato all'uomo, dalla Sua ri-velazione. Partendo dalla ri-velazione si contempla certo la conoscenza di Dio (ciò che Dio ha comunicato di se), ma anche la distanza da Lui, in quanto Dio rivelando se stesso, si ri-vela di nuovo, contemporaneamente si svela e si ricopre.
    A questo punto la teo-logia è discorso non solo su Dio, ma anche su come Dio si è ri-velato, e quindi intelligenza della rivelazione.

    2)Epistemologia teologica

    Arduo parlare di Dio quindi. Bisogna aspettare che si riveli personalmente. Che ci parli. Che si mostri. La teologia quindi è intelligenza dell'arbitrio di Dio? Certo che no ovviamente.
    La riflessione sul dato di fede è inserita nel discorso che Dio ha iniziato non solo con se stessi, ma con il Suo intero popolo: la Chiesa (intesa in senso etimologico delle persone chiamate da lui, non in senso ecclesiologico). Di sicuro la teologia presuppone che la persona abbia fede in Dio (e quindi sia già entrato in dialogo con Lui), ma è anche più profondamente un compito ecclesiale, in cui il singolo si mette al servizio della comunità e ne esprime il modo di vivere il rapporto con Dio.
    Come tutte le scienze anche la teologia deve partire da qualche presupposto, come tutte le scienze ha un metodo, e come tutte le scienze ha il suo campo di studi: la rivelazione.
    Non tutti quindi possono fare teologia, ma tutti in una qualche misura sono teologi: starà al singolo teologo riuscire ad esprimere in termini precisi, puntuali, e razionali la fede che la comunità vive.

    3) Teologia o ideologia?

    Il lavoro dei teologi quindi, in quanto legati alla comunità ecclesiale, viene spesso visto come semplice ripetizione del catechismo. Ciò è alquanto svilente però!
    Se la teologia è intelligenza, e quindi speculazione razionale, del dato di fede, allora il compito del teologo non potrà essere semplicemente quello di ripetere, ma sarà casomai quello di ricompre...

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    Last Post by Sesbassar il 20 Dec. 2010
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